Dal nome dell'economista statunitense che nel 1968 lo elaborò analizzando con una accuratezza del 95% i dati di bilancio di 66 società (33 solide e 33 fallite), l'indice di Altman, noto anche come Z-Score, serve a valutare, con uno sguardo al futuro, le probabilità di fallimento di una impresa ed assume una particolare importanza se impiegato dinamicamente nella analisi dei fondamentali d'impresa degli ultimi 5 anni.
I valori dello Z-Score, diversi a seconda che si tratti di grandi imprese di produzione, PMI di produzione o PMI di altri settori, indicano - anche graficamente - una situazione di:
- buon grado di equilibrio
- equilibrio precario
- probabilità di fallimento
Legenda indici
Legenda indici
A = (attivo corrente – passivo corrente) / totale attività
B = utile non distribuito / totale attività
C = utile operativo / totale attività
D = valore di mercato del capitale / totale indebitamento
E = vendite / totale attività
Z Score originale (grandi imprese produzione)
Z = 1,2 X A + 1,4 X B + 3,3 X C + 0,6 X D + 0,99 X E
Z > 3 = buon grado di equilibrio
3 > Z > 1,8 = zona d’ombra – equilibrio precario
Z < 1,8 = non equilibrio finanziario – probabilità di fallimento alta
Z Score (PMI produzione)
Z = 0,717 X A + 0,847 X B + 3,107 X C + 0,42 X D + 0,998 X E
Z > 2,90 = buon grado di equilibrio
2,90 > Z > 1,23 = zona d’ombra – equilibrio precario
Z < 1,23 = non equilibrio finanziario – probabilità di fallimento
Z Score (PMI altri settori)
Z = 6,56 X A + 3,26 X B + 6,72 X C + 1,05 X D
Z > 2,60 = buon grado di equilibrio
2,60 > Z > 1,10 = zona d’ombra – equilibrio precario
Z < 1,10 = non equilibrio finanziario – probabilità di fallimento alt